Un'iniziativa della Regione Piemonte in collaborazione con Unioncamere Piemonte cofinanziata dal Fondo Sociale Europeo 2007-2013
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La maggior parte delle imprese rispondenti è di medie-grandi dimensioni e appartenente al settore industriale. Più della metà è parte di un gruppo di aziende a livello nazionale o internazionale, elemento che pare essere in relazione diretta con una certa adesione ai temi di responsabilità sociale. Analogamente, dall'analisi dei dati emerge una correlazione positiva tra il fatturato e le azioni di CSR, in generale sono le imprese con un volume di affari maggiore ad avviare iniziative socialmente responsabili.
Le aziende selezionate hanno avviato più di una pratica di CSR, in media 5,4 azioni per ciascuna delle intervistate.
Tali azioni si concentrano nella sostenibilità ambientale e nelle policy in tema di risorse umane. Mentre alla base delle certificazioni ambientali possono esserci richieste di stakeholder esterni, le seconde nascono all'interno dell'impresa per necessità di miglioramento organizzativo.
Su un totale di 631 azioni realizzate dalle 117 aziende del dataset, le 201 pratiche di CSR dedicate alle risorse umane vengono così scomposte:
Il 60% delle imprese giudica molto positivamente l'impatto delle pratiche di CSR sul miglioramento dell'organizzazione interna e del clima aziendali.
Un altro dato significativo ottenuto, che sembrerebbe suggerire una profonda motivazione interna nelle aziende che praticano azioni di CSR, è che la quasi totalità delle imprese intervistate (93,6%) ha espresso una volontà di continuità rispetto alle iniziative di CSR già avviate, mentre un terzo di esse ha dichiarato di volerne intraprendere di nuove a breve. L'ambito di miglioramento riconosciuto come prioritario dagli intervistati è la maggiore integrazione dei portatori di interesse nelle future scelte aziendali, aumentando la capacità di ascolto.
Dalle risposte al questionario emerge come le imprese prediligano, nella realizzazione di azioni di CSR, l'utilizzo di risorse interne piuttosto che esterne, sintomo che il comportamento socialmente responsabile matura e si sviluppa all'interno dell'azienda. Quando le aziende si sono rivolte all'esterno, hanno coinvolto prevalentemente consulenti e certificatori indipendenti.
La maggior parte delle imprese intervistate dichiara di aver intrapreso azioni di CSR per motivazioni legate ai valori etici a cui si ispira la mission aziendale (coerenza con mission e principi in cui mi riconosco 63,8%; eticamente giusto 17%). Nonostante le motivazioni di base non sembrino strettamente correlate alla ricerca di un ritorno di immagine, la valutazione data alla riuscita delle pratiche di CSR in termini di comunicazione e promozione esterna è decisamente positiva. Se ne può dedurre che, nonostante sia riduttivo pensare alla CSR come operazione di marketing, nei fatti tali azioni fanno percepire una significativa ricaduta di immagine.
Il ruolo della Pubblica amministrazione nella diffusione di una cultura di responsabilità sociale è stato oggetto di approfondimento all'interno dell'indagine. Alle imprese è stato chiesto quale ritengano possa essere lo spazio che la CSR dovrebbe assumere all'interno della programmazione politica ed economica della PA, e che cosa concretamente si attendano dalle istituzioni. Dallo studio delle risposte pervenute emergono come prioritarie le seguenti aspettative in termini di misure a carico del decisore pubblico:
La gestione ecologica degli acquisti pubblici "Green Public Procurement" consiste nella possibilità di inserire criteri di qualificazione ambientale nelle ordinarie procedure di acquisto di beni e servizi delle Pubbliche Amministrazioni. Il progetto APE (Acquisti Pubblici Ecologici) della Provincia di Torino, avviato nel 2003 con il supporto tecnico di ARPA Piemonte, ha l'obiettivo di sensibilizzare gli uffici acquisti e ambiente provinciali degli enti del territorio e di supportarli nella definizione e integrazione di criteri ambientali nelle procedure di acquisto di sempre più numerose tipologie di prodotti e servizi. I partner di progetto hanno definito in un Protocollo d'Intesa per la promozione degli Acquisti Pubblici Ecologici una politica di acquisti sostenibili che prevedendo l'introduzione di criteri sociali nell'ambito degli acquisti tessili costituisce un caso unico a livello nazionale.
Il patto costituisce l'impegno del sistema camerale italiano in materia di sostenibilità ed efficientamento energetico ed evidenzia la volontà di dare un contributo sostanziale a quanto il Paese è chiamato a fare già in ambito comunitario in materia di lotta ai cambiamenti climatici e di innovazione tecnologica. L'iniziativa vuole segnare un percorso comune e condiviso di sostenibilità da parte degli amministratori camerali in linea con le direttive comunitarie e in sintonia con quanto già intrapreso da altre amministrazioni italiane come il "Patto dei Sindaci".
Camere di commercio che hanno aderito al Patto
Torino, 30 marzo 2012 ore 15.00-17.30
Si tiene al Centro Incontri della Regione Piemonte in Corso Stati Uniti, 23 l'incontro di presentazione del Bilancio sociale dell'amministrazione regionale e di Finpiemonte s.p.a.
La necessità di raggiungere in modo efficace gli obiettivi richiede strumenti gestionali e contabili innovativi e trasparenti che ben si coniugano nell'ambito dell'ormai consolidato Metodo Piemonte: percorsi metodologici e applicativi per la rendicontazione sociale che verranno illustrati nell'incontro.